Creare è inventare mondi e relazioni

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Creare è inventare mondi e relazioni

Apri il dizionario in una pagina a caso e punta il dito su una parola. Fallo per cinque volte e appunta le parole che ottieni. Scrivi una breve storia che le contenga tutte.

mormorio – adeguare – tratteggiare – capitare – treno

Il nuovo software per il mio potenziamento mentale non aveva fatto altro che aumentare il già sconclusionato mormorio nella mia testa. Mille voci e mille immagini cangianti si erano impadronite dei miei pensieri rendendomi impossibile fare qualsiasi cosa. All’inizio pensavo che ci potesse stare, dopotutto ogni nuovo aggiornamento dà qualche problema per poi funzionare al meglio. Credo che comunque non prenderò più programmi contraffatti, troppe incognite e malfunzionamenti. Comunque il tizio che me  lo aveva installato aveva detto che sarebbe bastato poco tempo ad adeguare i parametri dell’upgrade ai miei standard fisiologici, ma non aveva fatto nessun accenno a quel terribile bug che mi stava ossessionando.

Praticamente il mio pensiero andava a una velocità folle, il che andava anche bene visto che avevo sborsato bei crediti proprio con quell’obiettivo; il problema è che non facevo altro che tratteggiare un numero spaventoso di possibili futuri più o meno imminenti. Non sarebbe stato nemmeno troppo male se l’oggetto di tali infinite riscritture non fosse stato esclusivamente la mia morte. In quei giorni non facevo altro che vivere a loop le più incredibili disavventure che però andavano a finire tutte nello stesso modo: ci rimanevo secco.

Una cosa veramente particolare è che praticamente ogni volta si trattava di un omicidio e c’era un folto gruppo di indiziati su cui indagava uno strano e improbabile detective. E’ buffo ma il suo è l’unico nome di tutte quelle persone che ancora ricordo: Noxi J. Mountain. Vivevo ormai in un polpettone condito da Agatha Christie a sfondo di thriller giallo con riflessi noir dove poteva capitare di tutto; almeno il maggiordomo era quasi sempre innocente.

L’ultimo periodo fu il più terribile: inspiegabilmente il programma si era bloccato su di un’unica location e quindi venivo assassinato in miliardi di modi sempre  nello stesso posto, lo stesso angusto e claustrofobico piccolo ambiente controllato. Non è stato facile, ma ora finalmente  tutto funziona per il meglio, anche se non posso più neanche mettere piede su di un treno perché la paura che a qualcuno possa venire in mente di assassinarmi mi assale anche solo a vederne uno che parte dai binari magnetici.

 

Paolo Rocchigiani

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