I MENDICANTI -2-

Tempo di lettura: 3 minuti

I MENDICANTI -2-

un racconto di Paolo Rocchigiani

 

Pitocco se ne stava seduto a terra con la schiena attaccata al muro fatiscente di un vecchio magazzino nei pressi dell’Orchidea, la piccola osteria in contrada Salli. Osservava la gente che passava e stancamente tendeva la mano sperando in qualche offerta per raddrizzare la giornata. Gli sarebbe bastato anche un cicchetto.

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PROVA D’ATTORE

Tempo di lettura: 2 minuti

PROVA D’ATTORE

un racconto di Paolo Rocchigiani

 

Signora, la prego deve aiutarmi, la supplico. Mi faccia fare una telefonata dal suo telefonino, non può capire cosa mi è successo. Sì sì, sono io, sono io! Grazie, grazie! Di teatro, di teatro, no quello era Il Grande Bordello, io ho fatto La Penisola dei famosi, l’edizione dello squalo, esatto. Ora mi deve scusare, no non sto più con la velina, sì eravamo una bella coppia; mi ascolti, no non mi tradiva, ascolti, no le assicuro che mangiano carne anche loro, MI ASCOLTI!

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I MENDICANTI -1-

Tempo di lettura: 2 minuti

I MENDICANTI -1-

un racconto di Paolo Rocchigiani

 

Per pudore nei confronti degli incredibili fatti che andrò a raccontare non citerò il nome della cittadina che ne fu teatro suo malgrado. Si sappia però che quest’ultima, in mezzo a un nugolo di principati, di signorie, comuni e fiere città stato, aveva trovato la forza di farsi repubblica: unica isola del governo del popolo in un mare sconfinato di potere sancito dal diritto di nascita.

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LA CASSAFORTE

Tempo di lettura: 4 minuti

LA CASSAFORTE

un racconto di Paolo Rocchigiani

 

Era davvero una bella giornata di sole. Cielo limpido e temperatura accettabile. Finalmente, aggiungerei. Anche se era Novembre non era detto che il maltempo dovesse regnare incontrastato in mezzo al buio e al freddo non concedendo tregua. Con tutte quelle piogge interminabili dei giorni passati sembrava che il sole fosse fuggito senza la minima intenzione di tornare indietro, ma alla fine aveva deciso di cambiare idea.

Kirk ne aveva approfittato ed era andato a fare una passeggiata: si era concesso un caffè nel bar meno affollato che aveva incontrato durante il suo giro di disintossicazione mentale dall’imposta cattività e addirittura aveva deciso di comprare il giornale, uno qualsiasi, senza preferenze. In genere non era un fedele acquirente delle pagine delle notizie dell’ordine precostituito, ma quella mattina si sentiva ispirato e anche un po’ curioso di vedere se il filone del nuovo giornalismo fosse sempre lo stesso. Respirando a pieni polmoni la piacevole e rinfrancante aria della strada di ritorno verso casa, incrociò un paio di vicini anch’essi a spasso; di solito non si trattavano particolarmente, ma nonostante tutto li salutò cordialmente e fu incredibilmente ricambiato. Di buon umore imboccò  il viale di casa sua alternando un passo corto ad uno più lungo facendo un gioco dalle strane regole, poi il sorriso che timidamente si era fatto largo sul suo volto si pietrificò mutando in una smorfia incontrollata.

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