LA FREQUENZA DI DIO – Alcune onde non sono di questo mondo

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Tempo di lettura: 4 minuti

LA FREQUENZA DI DIO – Alcune onde non sono di questo mondo

Alcune onde non appartengono a questo mondo.

un racconto di Paolo Rocchigiani


Nella piccola sala insonorizzata del suo laboratorio, Marco si assicurava sempre due volte che le porte fossero ben chiuse prima di mettersi al lavoro.
Non certo per paranoia, ma per puro rituale.
Era infatti convinto che ogni suono, prima di essere registrato, dovesse restare puro, incontaminato dal rumore del mondo e chiuderlo dentro sembrava la soluzione migliore.

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Il segreto di Via delle Ginestre – Tre bambini e una casa disabitata

Tempo di lettura: 3 minuti

Il segreto di Via delle Ginestre – Tre bambini e una casa disabitata

Un pomeriggio d’estate, tre ragazzini si avventurano in una casa apparentemente abbandonata. Ma ciò che troveranno oltre quella soglia non appartiene alla realtà.

un racconto di Paolo Rocchigiani


Il caldo faceva tremare l’asfalto di Via delle Ginestre come un miraggio. Le case del quartiere sembravano addormentate, chiuse dietro tende beige e condizionatori che rantolavano piano.
Tommy, Giulia e Manuel — dodici, undici e dieci anni — si erano dati appuntamento dietro il muretto della casa al civico 23, quella mezza diroccata, lì non c’era mai nessuno a lamentarsi del pallone.

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IL RINTARDORE

Tempo di lettura: 3 minuti

IL RINTARDORE

Nel bar di Silvano, il tempo decide di fermarsi alle sette e quattordici.
Quando arriva un misterioso uomo con un aggeggio chiamato “rintardore”, la realtà comincia a muoversi… ma nella direzione sbagliata.

un racconto di Paolo Rocchigiani


Il bar di Silvano apriva sempre alle sette, o almeno così diceva l’insegna rossa al neon sopra la porta. In realtà, chi lo frequentava da anni sapeva bene che quell’orario era più un’ipotesi che un impegno. Alle sette e un quarto, sette e venti al massimo, Silvano alzava la serranda, accendeva la macchina del caffè e imprecava borbottando piano, come per augurarsi una buona giornata.

Quella mattina, però, c’era qualcosa di diverso.
Le lancette dell’orologio appeso dietro al bancone non ne volevano sapere di muoversi. Le sette e quattordici restavano immobili, eppure fuori, il sole cambiava colore, le ombre si allungavano, e la piazza si riempiva del consueto chiacchiericcio.

Silvano scrollò le spalle. «Sarà la batteria.»
Ma quando tirò fuori dal taschino il suo inseparabile cimelio di famiglia, trovò la stessa ora.
Sette e quattordici.
Precise. Ferme.

Il primo cliente della giornata fu il solito Piero, quello che viveva di pensione e biglietti del “Gratta & Vinci”.
«Oh, Silvà, ma oggi apri prima? Mi sembrava tardi… o presto? Boh.»
«Forse l’orologio s’è scordato di vivere,» rispose il barista, versando il caffè.

Poi entrarono altri. Tutti con lo stesso sguardo perplesso, ognuno con un orario diverso in mente.
Per qualcuno erano le sei, per altri le otto, per altri ancora mezzogiorno.
Le campane della chiesa suonavano, ma nessuno capiva quante volte.

Fu allora che comparve il tipo col cappello di feltro. Nessuno lo aveva mai visto, ma tutti giurarono che sembrava di conoscerlo.
Si appoggiò al banco, tirò fuori un piccolo aggeggio di ottone con tre quadranti e lo posò accanto al cucchiaino.
«Lo chiamano rintardore,» disse con voce calma. «Serve a correggere i tempi che vanno storti.»
Silvano rise. «Allora mi serve una fornitura per tutta la settimana.»
«Non credo. Una volta attivato, funziona per conto suo.»

Girò una levetta.
Un suono metallico, come un orologio che tossisce, riempì l’aria.
E tutto si spense.

Il frigo smise di vibrare, il vapore della macchina si pietrificò, il latte sospeso a metà del getto divenne una colonna bianca immobile. Anche la luce smise di pulsare. Solo Silvano e lo sconosciuto restavano in movimento.

«Che… che succede?» balbettò il barista.
«Niente di grave. Il tuo paese aveva corso troppo. Sto solo rimettendo le cose in ordine.»

Attraverso la vetrina immobile, si vedeva la piazza come in una fotografia: il giornalaio col giornale a mezz’aria, il cane a un passo dal marciapiede, il prete col rosario bloccato a metà preghiera.

«Ma chi diavolo sei?»
Lo sconosciuto sorrise: «Uno che arriva sempre puntuale. Troppo, a volte.»
Poi prese il suo rintardore, lo fece scattare una seconda volta e il mondo riprese a girare, ma… al contrario.

Le parole si risucchiarono, il caffè tornò nell’ugello della macchina espressa, la gente indietreggiò nelle proprie posizioni. Silvano si ritrovò con le mani vuote, la serranda di nuovo abbassata e il neon spento.
Controllò l’orologio: sette in punto.

Fuori, il cielo era tornato grigio come se il giorno non fosse mai cominciato.
Dalla strada arrivò solo un’eco lontana, la voce di Piero che gridava: «Oh, Silvà, oggi non apri?»

Silvano si accese una sigaretta e guardò la serranda chiusa.
Poi disse piano, come a se stesso:
«Forse è meglio così. Magari oggi non è giornata.»

Dietro di lui, nell’ombra del bar, l’orologio da parete fece un singolo, impercettibile tic — e riprese a camminare, un secondo indietro rispetto a tutto il resto del mondo.

Altri racconti

Paolo Rocchigiani

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I casi di Noxy – Il Telefono Maledetto

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I casi di Noxy – Il Telefono Maledetto

Un racconto noir interattivo di Paolo Rocchigiani


Un investigatore disilluso, una voce misteriosa e un telefono che non dovrebbe suonare più.
Scegli tu come si evolve la storia… e scopri se Noxy riuscirà a sopravvivere al suo destino.

In una città immersa nella pioggia e nel fumo dei neon, il detective Noxy J. Mountain pensava di aver visto tutto… finché un vecchio telefono non ha ricominciato a squillare.

Il Telefono Maledetto è un racconto interattivo in stile noir: ogni tua scelta cambia il corso della storia.
Riuscirai a scoprire la verità o finirai in una delle oscure strade senza ritorno del destino?


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Un racconto noir interattivo di Paolo Rocchigiani

 

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Dick Reckard – The Dream I Can’t Remember

Dick Reckard – Il sogno che non ricordo
Tempo di lettura: 4 minuti

Dick Reckard – The Dream I Can’t Remember

In a world where memory is a commodity, Dick Reckard tries to buy back what he has lost. But the truth he will uncover in the servers of Mnemosyne Corp will change everything — not only who he is, but what he is.

A short story by Paolo Rocchigiani


He calls it “the dream”, but he doesn’t really know what he dreams of.
Every night he wakes up with his heart racing, his face wet with tears… yet the moment he opens his eyes, the memory dissolves.
One detail always remains: the scent of rain, and the feeling of a voice calling his name.
He can’t let it go.
He doesn’t live anymore. He’s obsessed with that fragment that keeps slipping away.

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Dick Reckard – Il sogno che non ricordo

Dick Reckard – Il sogno che non ricordo
Tempo di lettura: 4 minuti

Dick Reckard – Il sogno che non ricordo

In un mondo dove la memoria è merce, Dick Reckard cerca di ricomprare ciò che ha perduto. Ma la verità che troverà nei server della Mnemosyne Corp cambierà tutto: non solo chi è, ma cosa è.

un racconto di Paolo Rocchigiani 👉 Leggi anche la versione in inglese


Lui lo chiama “il sogno”, ma non sa esattamente cosa sogni.
Ogni notte si sveglia con il cuore in gola, il viso bagnato di lacrime… ma appena apre gli occhi, il ricordo evapora.
Un dettaglio resta sempre: un profumo di pioggia e la sensazione di una voce che lo chiama per nome.
Non riesce a liberarsene.
Non vive più. È ossessionato da quel frammento che sfugge.

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Four Against Darkness – Un viaggio tra GdR, dungeon e meraviglia

Avventurieri nel dungeon di four against darkness
Tempo di lettura: 4 minuti

Four Against Darkness – Un viaggio tra GdR, dungeon e meraviglia

Dalle saghe fantasy ai primi dungeon: le origini di una passione

Ci sono giochi che si limitano a intrattenere, e altri che riescono a riportarti indietro nel tempo, alle prime avventure vissute con dadi e matite su un foglio a quadretti. Four Against Darkness appartiene senza dubbio alla seconda categoria.
Prima di parlarne, però, voglio raccontarvi da dove nasce la mia passione per il fantasy e per i dungeon.

un articolo di Paolo Rocchigiani


Mi sono appassionato al fantasy principalmente grazie alla lettura dei libri della saga Le cronache di Dragonlance. Sono ancora assolutamente i miei preferiti e il personaggio di Raistlin occupa il primo posto nella mia personale classica di gradimento. Ci stavo prendendo gusto e ne volevo ancora, così ho conosciuto Il ciclo di Shannara che ha rafforzato il mio interesse sui mondi fantasy. Dopo Allanon sono passato per l’oscurità di Elric di Melnibonè e la sua Tempestosa per approdare sulle  sicure sponde del monumentale Il Signore degli anelli. Questo è dunque un brevissimo exscursus sulla base letteraria che ha plasmato il mio gusto per il  fantasy. Contemporaneamente cresceva il mio appetito ludico perché anche in televisione il fantasy viveva il suo momento. Tutto comincia con un gioco che avevo creato, dalle meccaniche del gioco dell’oca, ispirato al film Krull  e fatto di carta e nastro adesivo 😄, ma la vera e propria avventura nel mondo dei giochi cominciata nel 1990 con HeroQuest

HeroQuest, D&D e l’età d’oro del gioco di ruolo

Io e i miei fratelli rimanemmo affascinati da quelle meravigliose miniature che lo animavano insieme a scenari 3D impensabili per quei tempi. Che dire su HeroQuest: avevi per le mani un sistema con il quale creare le tue avventure e  far vivere la tua immaginazione. Inevitabilmente, il passo successivo fu quello di fare la conoscenza del gigante di quei tempi: Dungeons & Dragons. Grazie a lui ho conosciuto alcuni tra i miei migliori amici: la cantina di Lorenzo prima e  quella di Giorgio poi, divennero i nostri dungeon dove esplorare mondi immaginari pieni di misteri e di avventure. Condividendo la stessa passione, espandemmo le nostre partite ad altri sistemi di gioco in particolare Cyberpunk, Palladium e poi il meraviglioso Warhammer fantasy.

Alla ricerca del dungeon perfetto in solitaria

Col tempo purtroppo è diventato sempre più difficile riunirsi per giocare fino praticamente a non riuscirci più. Non volevo comunque arrendermi, così ho cominciato a cercare giochi dal sapore fantasy che si potessero giocare anche in solitario. Ne ho provati tanti:

  • ONE DECK DUNGEON
  • MINI ROGUE
  • TINY EPIC DUNGEON
  • TURNO DI GUARDIA
  • DUNGEON ROLL
  • TIN HELM
  • TIN REALM
  • CRYPT CRAWLER
  • DARK TOMB
  • ONE CARD DUNGEON
  • INTO THE DARK DUNGEON SILVER MINE
  • DUNGEON 6
  • IRON HELM

(ammetto che la parola dungeon nel nome del gioco ha su di me un effetto ammaliante  e molto spesso finisce per tramutarsi in un acquisto 😄)….

Giochi in solitaria
I giochi che ho provato

Four Against Darkness – Un piccolo capolavoro del dungeon crawling

E poi è arrivato Four Against Darkness: una vera e propria gemma. Questo gioco mi sta prendendo molto, mi riporta veramente a quelle atmosfere delle mie prime partite a D&D in cui si disegnava il dungeon su un foglio a quadretti ammaliati dall’incredibile fascino dello scoprire il mistero del prossimo passo, del prossimo corridoio, della prossima stanza per portare a termine la missione e cercare di diventare sempre più forti cercando di sopravvivere. Generare il dungeon casualmente con una montagna di tabelle è dannatamente appagante e divertente. Il sistema è snello, elimina elementi classici dei GdR  (come le caratteristiche fisiche) per rendere l’esperienza più fluida. Districarsi tra le varie tabelle all’inizio può risultare un po’ ostico, ma una volta organizzati tutto fila liscio. Bello, bello, bello e soprattutto:

  • ✅ Si gioca in solitaria, perfetto per chi non può riunire un gruppo.

  • ✅ Non serve preparare l’avventura, puoi iniziare subito e quando ne hai voglia.

  • ✅ Non mancano dettagli tattici come ordine di marcia e chi porta la lanterna, elementi che danno profondità a ogni spedizione.

  • ✅ Puoi impersonare una marea di classi giocabili e incontrare classici mostri  ed eventi particolari implementabili con le varie espansioni disponibili.

Perché provare Four Against Darkness oggi

🎲 1. Avventure pronte in pochi minuti
Non serve alcuna preparazione: bastano matita, gomma e due dadi per iniziare subito l’esplorazione. Ogni partita è unica grazie alla generazione casuale del dungeon e agli incontri imprevedibili che ti aspettano dietro ogni porta.

🧙‍♂️ 2. Perfetto per il gioco in solitaria
Non hai bisogno di un gruppo né di un master: 4AD è pensato per essere giocato da soli, restituendo però tutta l’atmosfera e la tensione delle classiche sessioni di gioco di ruolo.

📜 3. Regole semplici ma profonde
Il sistema è snello e immediato, ma conserva elementi tattici e narrativi che regalano decisioni significative a ogni passo. L’ordine di marcia, la gestione della lanterna o le scelte di esplorazione fanno sempre la differenza.

⚔️ 4. Espandibile e ricco di contenuti
La comunità di Four Against Darkness è attivissima e le espansioni sono tantissime. Ogni supplemento aggiunge nuove classi, mostri, missioni e ambientazioni, permettendoti di far crescere il tuo gioco senza limiti.

💭 In conclusione
Se amate i dungeon crawler e il fascino dell’esplorazione solitaria, Four Against Darkness saprà conquistarvi con la sua semplicità, profondità e capacità unica di trasformare ogni partita in un’avventura indimenticabile.


📚 Continua l’avventura!
Se vuoi vedere Four Against Darkness in azione e scoprire com’è andata la mia prima esplorazione nelle profondità di un dungeon, leggi anche:
👉 La mia prima partita a Four Against Darkness

Oppure prova a giocare a 👉Il dungeon di Victor

Paolo Rocchigiani

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La Cosa da un altro mondo

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LA COSA DA UN ALTRO MONDO

Un’illustrazione ispirata al classico cult “La Cosa da un altro mondo”, film di fantascienza e horror del 1951. L’atmosfera tesa e glaciale dell’opera originale rivive in questa scena illustrata, dove un piccolo gruppo di uomini affronta un misterioso orrore venuto dallo spazio profondo.

La Cosa da un altro mondo

Magari ti va di leggere qualche racconto sugli alieni!

Paolo Rocchigiani

 

Four Against Darkness – La mia prima avventura nel dungeon

Avventurieri nel dungeon di four against darkness
Tempo di lettura: 4 minuti

FOUR AGAINST DARKNESS – La mia prima avventura nel dungeon

Un racconto d’avventura ispirato al celebre gioco da tavolo, tra pericoli, mostri e passaggi segreti nel cuore di un dungeon oscuro.

La prima spedizione verso le oscure profondità di un dungeon segna l’inizio di un’epica avventura. Tra coraggio, paura e speranza di gloria, quattro eroi si inoltrano nel sottosuolo affrontando minotauri, goblin e antiche magie. Un racconto ispirato a Four Against Darkness che celebra il fascino delle storie fantasy nate sul tavolo da gioco.

un racconto di Paolo Rocchigiani


Four Against Darkness, questa è la mia prima avventura a questo meraviglio gioco. Esploriamo un dungeon colmo di pericoli e misteri nascosti nelle terre di Maullis. Dal diario di Vigo V. Lucifer, mago di primo livello:

“La fame di avventura, ricchezza e potere aveva cominciato a guidare i miei passi durante i miei studi di magia. Per questo avevo deciso di muovermi verso nord, verso le terre del Maullis. Durante il mio viaggio avevo incontrato tre avventurieri con i quali condividevo intenti e propositi: Darren il pio, chierico dalla lingua sciolta, Gottfrid Halles, guerriero taciturno e Brumram detto brumbrum, giovane nano attaccabrighe. Questa è la storia della nostra prima esplorazione di un dungeon.”

Leggi tutto “Four Against Darkness – La mia prima avventura nel dungeon”