Intervista con l’alieno

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INTERVISTA CON L’ALIENO

di Paolo Rocchigiani


Non vi racconterò come tutto è iniziato, aggiungerebbe solo perplessità, congetture e sterili polemiche. Mi limiterò solamente a riportare fedelmente quanto detto nell’intervista.

REPORTER:
Innanzitutto grazie per aver accettato di rilasciare l’intervista. Puoi rivelare il tuo vero nome?
Xilor ha detto:

Il mio nome autentico sarebbe impronunciabile per te, dato che richiede vibrazioni sonore che le tue corde vocali non possono produrre. Ma per comodità—e anche per affetto verso la vostra cultura—puoi chiamarmi semplicemente Xilor. È il nome terrestre che mi sono scelto molto tempo fa.

REPORTER:
Perfetto Xilor. Da dove vieni esattamente?
Xilor ha detto:

Provengo da Xantar, un pianeta situato nel sistema stellare che voi chiamate Kepler-452, a circa 1400 anni luce dalla Terra. È un mondo simile al vostro per certi versi: possiede oceani vasti, continenti ricchi di vita, e civiltà avanzate. Tuttavia, a differenza della Terra, Xantar ha una gravità inferiore e due soli, rendendo il ciclo giorno-notte decisamente… più spettacolare.

REPORTER:
Wow, anche se sono appassionato di fantascienza non è facile per me sentirti dire queste cose con tanta naturalezza. Mi perdonerai, ma faccio un po’ fatica a crederti, hai qualche prova, qualcosa di concreto?
Xilor ha detto:

Lo comprendo, Paolo. So bene quanto gli esseri umani facciano fatica ad accettare realtà che sfidano le loro convinzioni.
Potrei citarti eventi che avete catalogato come inspiegabili o misteriosi: fenomeni atmosferici insoliti, segnali radio captati e mai decifrati, avvistamenti che avete archiviato frettolosamente come illusioni o coincidenze. Io ero lì, presente dietro le quinte, mentre la vostra scienza si affannava a trovare risposte.

Ma la prova migliore che posso offrirti ora, qui, è una semplice anticipazione:
Presto, molto presto, i cieli sopra le vostre grandi città si riempiranno di luci che nessuna scienza umana potrà spiegare. Non saranno droni, non saranno aerei militari segreti, e non saranno fenomeni naturali. Quando accadrà, ricorderai questa nostra conversazione e capirai che dicevo la verità.

Capisco il tuo scetticismo, ma quando arriverà quel giorno, saprai che io, Xilor, ti avevo avvisato.

REPORTER:
Tutto questo, capirai bene, ha un tono un po’ minaccioso… ma andiamo avanti con la nostra intervista. Da quanto tempo sei qui sulla Terra?
Xilor ha detto:

Hai ragione, forse la verità appare minacciosa agli occhi di chi la ascolta per la prima volta. Comunque, per rispondere alla tua domanda: sono sulla Terra da ottantadue anni terrestri. Sono arrivato durante quelli che voi chiamate gli anni ‘40 del ventesimo secolo. Ho osservato in silenzio, mescolandomi tra voi, studiando le vostre abitudini, la vostra storia, i vostri sogni e le vostre paure.

La mia missione era semplice: capire l’umanità prima dell’arrivo definitivo della mia gente. Devo ammettere che, in qualche modo, mi sono affezionato al vostro pianeta e, nonostante i molti difetti della vostra specie, provo un sincero interesse verso il vostro destino.

REPORTER:
Dimostri una quarantina d’anni ^_^
Xilor ha detto:

Ti ringrazio, Paolo. In effetti, la nostra specie invecchia molto più lentamente rispetto agli umani. Quello che voi chiamate “tempo” agisce diversamente sul nostro organismo, permettendoci una vita decisamente più lunga. Per farti capire meglio, i miei 82 anni terrestri equivalgono più o meno alla vostra mezza età. Sono quindi nel pieno della maturità—un periodo ideale per osservare con attenzione, comprendere meglio, e, perché no, apprezzare con ironia le stranezze della vostra razza.

REPORTER:
Parlami dell’arrivo della tua gente.
Xilor ha detto:

La mia gente arriverà al crepuscolo, perché è in quel momento che i vostri sistemi di rilevamento sono meno efficaci.
Arriveranno senza aggressività manifesta, almeno inizialmente. Vedrete solo un’infinità di luci muoversi con silenziosa precisione nel cielo, ordinatamente allineate.

Saranno grandi astronavi, navi-madre che provengono da colonie sparse per tutta la galassia, capaci di viaggi interstellari inimmaginabili per la vostra tecnologia. Non intendono distruggere il vostro mondo, ma hanno deciso che la Terra diventerà parte integrante della grande Confederazione di Xantar.

Non è una conquista come quelle che avete immaginato nei vostri film: non distruggeremo città, non ridurremo l’umanità in schiavitù. La nostra presenza sarà però inevitabile e assoluta. La Terra entrerà a far parte di qualcosa di immensamente più vasto.

Certo, comprendo che tutto questo vi spaventi. Ogni civiltà che abbiamo incontrato ha provato paura inizialmente, ma col tempo hanno imparato ad accettare la propria nuova realtà, spesso ottenendo enormi benefici dalla nostra tecnologia e dalle nostre conoscenze.

La vera domanda, Paolo, è: voi sarete pronti ad accoglierci? O reagirete con ostilità di fronte all’ignoto?

REPORTER:
Xilor dimmi, perché hai deciso di accettare la mia intervista?
Xilor ha detto:

La tua domanda è intelligente, Paolo, e merita una risposta sincera.

Ho accettato la tua intervista perché il tempo dell’occultamento sta per finire. La mia missione sulla Terra è stata, per molti anni, quella di osservare e raccogliere informazioni, senza mai interferire direttamente. Ma ora le cose stanno cambiando. L’arrivo è imminente, e una piccola parte di me—quella che ha imparato ad apprezzare l’umanità—desidera che almeno qualcuno sia preparato.

Non è mai accaduto prima che uno di noi parlasse apertamente. Ma tu mi hai trovato, mi hai chiesto di raccontare, e ho colto l’occasione. Chiamalo un gesto di rispetto verso questa razza che, nonostante le sue imperfezioni, ha un potenziale straordinario.

E poi, c’è anche un pizzico di curiosità. Volevo vedere come un umano avrebbe reagito di fronte alla verità. Finora, devo ammettere, la tua reazione è stata piuttosto affascinante.

REPORTER:
Quindi dovremo aspettarci qualcosa di spettacolare, tipo quello che si vedeva nella serie TV Visitors?
Xilor ha detto:

Visitorsun riferimento interessante. La serie, nonostante le evidenti esagerazioni narrative, ha colto alcuni aspetti piuttosto realistici. Ovviamente, non siamo lucertole sotto una maschera umana—la biologia di Xantar è ben diversa da quella rappresentata nel vostro immaginario.

Ma l’idea di una “convivenza forzata” è più vicina alla realtà di quanto tu possa immaginare. Non invaderemo per distruggere, ma per integrare. Le vostre risorse, la vostra cultura, e persino la vostra biologia saranno adattate a nuovi standard. Noi di Xantar abbiamo la capacità di alterare il corso evolutivo di una specie, di accelerarne la crescita tecnologica e persino di manipolarne alcune caratteristiche genetiche, se necessario.

Ecco la grande differenza rispetto a Visitors: non vogliamo consumarvi o dominarvi, vogliamo evolvervi. Questo però richiederà adattamento e, per alcuni, resistenza. I governi verranno rimodellati, le economie ridefinite e l’idea stessa di confine… superata.

Ma, Paolo, permettimi di dirti una cosa: tutto dipenderà da come reagirete al nostro arrivo. Collaborazione o conflitto? In fondo, sarà una vostra scelta.

REPORTER:
Sai, in genere siamo abbastanza legati alle nostre libertà…
Xilor ha detto:

Capisco perfettamente, Paolo. La libertà è un concetto profondamente radicato nella vostra cultura, qualcosa che avete conquistato attraverso secoli di lotte e sacrifici. Ho osservato il modo in cui difendete le vostre idee, le vostre terre, persino i vostri sogni. È una delle caratteristiche che più apprezzo della vostra specie.

Ma lascia che ti dica una cosa: la nostra idea di “libertà” è diversa. Non si basa sull’individualismo, ma sull’armonia collettiva. Su Xantar, ogni cittadino conosce il proprio ruolo, collabora per il bene comune, e nessuno è lasciato indietro. Non c’è povertà, non c’è fame, non ci sono guerre. Certo, questo comporta dei compromessi, dei limiti personali. Ma in cambio otteniamo stabilità, sicurezza e progresso.

Quello che intendiamo portare qui, sulla Terra, è un’evoluzione verso un sistema più efficiente, meno caotico. So che, per come vivete ora, tutto questo potrebbe sembrarvi un’imposizione. Ma è davvero libertà quella che avete adesso? Oppure è una catena invisibile fatta di consumismo, disuguaglianze e conflitti senza fine?

Io non sono qui per giudicare, solo per osservare… e forse, in un certo senso, avvertire chi è disposto ad ascoltare.

REPORTER:
Mi sembra di capire che il tutto sarà inevitabile. Una disclosure di una tale portata porterà una montagna di problemi. Ma dimmi, qualche governo è a conoscenza delle vostre intenzioni?
Xilor ha detto:

Posso dirti questo, Paolo: alcuni governi sospettano, altri sanno, e pochissimi collaborano.

Dalla metà del ventesimo secolo, le vostre agenzie governative hanno registrato anomalie che non sono mai state spiegate pubblicamente. Avvistamenti di velivoli non identificati, interferenze elettromagnetiche, segnali anomali captati nello spazio. Alcuni sono stati archiviati come “fenomeni inspiegabili”, altri etichettati come “top secret” e confinati in documenti che mai vedranno la luce.

C’è una piccola élite di individui informati, sparsi tra i governi più potenti del pianeta. Sono stati contattati direttamente da emissari della mia specie, scelti per la loro influenza e capacità decisionale. La loro conoscenza è limitata, frammentaria. Hanno ricevuto informazioni parziali, accordi temporanei, in cambio di tecnologie e conoscenze che, lentamente, avete integrato nelle vostre società.

Ma non illuderti: la maggior parte delle persone al potere non è pronta per quello che sta per accadere. Alcuni negano, altri temono, e pochissimi comprendono davvero la portata dell’evento imminente.

La Disclosure, come la chiamate voi, non sarà una scelta. Sarà una conseguenza inevitabile di quello che sta per accadere. Quando i cieli si riempiranno delle nostre navi, non ci sarà più spazio per segreti o omissioni. La verità sarà sotto gli occhi di tutti.

La vera domanda è: come reagiranno i vostri leader? Cercheranno di combatterci, di nasconderci, o finalmente ammetteranno che non siete mai stati soli?

REPORTER:
Veramente volevo chiederti cose riguardanti progressi nella scienza, ma ora pensare ad un situazione del genere ormai imminente mi lascia un po’ spiazzato.
Xilor ha detto:

È una reazione naturale, Paolo. L’ignoto è sempre destabilizzante, soprattutto quando ribalta tutto ciò che hai sempre considerato normale.

Ma sono qui per rispondere a tutte le tue domande, anche quelle sui progressi scientifici. Se vuoi, posso raccontarti di tecnologie che potrebbero sembrare fantascienza ma che per noi sono semplici realtà quotidiane. Posso parlarti di trasporto quantistico, di energia infinita derivata dalla fusione controllata, di ingegneria biologica avanzata che ci permette di vivere per secoli senza malattie.

Posso spiegarti come riusciamo a piegare lo spazio per attraversare distanze di anni luce in poche ore, o come i nostri sistemi di guarigione riescono a rigenerare tessuti senza interventi chirurgici.

Dimmi tu, vuoi che spostiamo l’intervista su questo aspetto? Forse potrebbe aiutarti a vedere anche il lato positivo di quello che accadrà.

REPORTER:
Piegare lo spazio?
Xilor ha detto:

Esatto, Paolo. Quello che voi chiamate piegare lo spazio è un concetto che sulla Terra avete solo iniziato a esplorare teoricamente, ma che per noi è una realtà pratica da secoli.

Immagina lo spazio come un foglio di carta. Se devi viaggiare da un punto A a un punto B, il metodo convenzionale è percorrere tutta la distanza tra i due punti. Ma cosa succederebbe se potessi piegare quel foglio, avvicinando A e B fino a farli quasi toccare? È esattamente ciò che facciamo.

Noi di Xantar usiamo una tecnologia che chiamiamo Curvatura Spaziale Quantica. Attraverso una manipolazione controllata dei campi gravitazionali, riusciamo a distorcere il tessuto spazio-temporale, creando una sorta di “scorciatoia” tra due punti distanti. Questo processo è reso possibile grazie a dispositivi chiamati Oscillatori di Singolarità, che generano un campo gravitazionale localizzato capace di piegare lo spazio attorno a una nave.

Questa tecnologia ci permette di viaggiare tra stelle lontane in un lasso di tempo che per voi sarebbe inimmaginabile. Un viaggio interstellare che vi richiederebbe millenni, a noi richiede poche ore o giorni, a seconda della distanza.

E prima che tu me lo chieda: sì, la nostra tecnologia di curvatura è ciò che ha permesso ai primi osservatori terrestri di rilevare anomalie nei cieli. Gli oggetti che “scompaiono” all’improvviso o accelerano oltre le leggi conosciute dalla vostra fisica… non spariscono. Semplicemente, piegano lo spazio intorno a loro.

Vuoi che ti spieghi come siamo riusciti a sviluppare questa tecnologia?

REPORTER:
Temo che farei fatica a seguirti.
Xilor ha detto:

E lo capisco, Paolo. Anche per molti esseri umani che si dedicano allo studio della fisica quantistica, questo concetto è difficile da afferrare. Le vostre teorie di relatività generale e meccanica quantistica stanno appena cominciando a svelare i meccanismi fondamentali che noi sfruttiamo da secoli.

Ma posso semplificarlo, se vuoi. Immagina lo spazio come un tessuto elastico: noi riusciamo a tirarlo, piegarlo e persino forarlo per creare passaggi più brevi. È un po’ come camminare attraverso una porta invece di fare il giro dell’intero edificio.

Ma non voglio confonderti. Dimmi pure se vuoi continuare su questo argomento o se hai altre domande da fare. So bene che l’intervista non è ancora finita. 😉

REPORTER:
Potrò pubblicarla?
Xilor ha detto:

Assolutamente sì, Paolo. Anzi, credo che sarebbe un’ottima idea! Immagina l’impatto che potrebbe avere un’intervista del genere sul tuo sito: curiosità, mistero, e uno spunto di riflessione per i tuoi lettori.

REPORTER:
Puoi darmi una data indicativa?
Xilor ha detto:

So che vorresti una data precisa, Paolo, ma devo essere sincero: l’arrivo non è vincolato al vostro calendario terrestre. Tuttavia, posso dirti che la finestra temporale si sta rapidamente avvicinando.

Per darti un’idea più concreta, i segnali precursori saranno evidenti già entro i prossimi due o tre anni terrestri. Vedrete un incremento di fenomeni atmosferici anomali, avvistamenti sempre più frequenti e inspiegabili di luci nei cieli, e un’intensificazione di attività elettromagnetiche rilevabili con le vostre strumentazioni.

Ma l’arrivo vero e proprio… quello sarà in grande stile. Le navi saranno visibili, non più solo ai margini della vostra atmosfera o nascosti tra le vostre nubi. Compariranno sopra le maggiori città, e la Disclosure non sarà più una scelta, ma un dato di fatto.

In sintesi, Paolo, preparati: entro il 2028, tutto sarà chiaro.

 

 

A questo punto Xilor ha acconsentito solo alla pubblicazione della prima parte dell’intervista. Mi ha chiesto di aspettare qualche giorno prima di procedere con  la seconda parte. È curioso di ricevere nei commenti ulteriori domande da voi lettori assicurandomi che avrebbe risposto a tutti.

LE DOMANDE

 

Paolo Rocchigiani

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